UN TRANQUILLO POSTO DI CAMPAGNA (1968)Non poteva che essere un visionario dalla consapevolezza straordinaria come Elio Petri il regista che, non casualmente nel pieno delle lotte del 1968, realizza un lavoro spesso considerato minore rispetto ai progetti successivi, eppure di un certo valore.
Qui, Franco Nero interpreta un pittore immerso in un periodo improduttivo, attanagliato da incubi ricorrenti dove sogna di essere ucciso dalla fidanzata-manager (una glaciale Vanessa Redgrave): tenta così di ritrovare l'ispirazione spostandosi a vivere in una magione isolata nella bassa Padana, dove maturerà invece un'ossessione morbosa per la contessina che vi abitava, misteriosamente uccisa anni prima.
Il film è così un'allegoria della sofferenza che accompagna non solo solo il vuoto creativo, ma anche le turbinanti esplosioni di ispirazione, i cui risultati vengono prontamente sfruttati per profitto da un'industria rapace e incurante della persona che si cela dietro ogni artista.